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Lo scardiccione d'agosto
Bernardino e l’odio di parte

"O donna che hai marito, o padre, o fratello, il quale si noma o guelfo o ghibellino, e tu tieni con lui; e anco in uomo o garzone che hai il padre parziale e tieni con lui e con niuno che tiene parte, tu sei perduto, se muori in questo stato. [...]. Così voglio dire d'un popolo, i quali odono e consentono alle divisioni e alle parti che fanno, che quando amano una parte più che l'altra, a poco a poco cresce l'amore, e l'una parte e l'altra cresce odio. E poi, quando sono così dure come lo scardiccione d'agosto, e Iddio manda poi i giudizi suoi, e tu cominci a desiderare la morte e il dispargimento della contraria parte; e tanto odii la contraria parte, che non ne tu porti carità, o ami come te medesimo, ma l'odi a morte e sei micidiale".
(san Bernardino Albizzeschi, Prediche volgari, IX)
Non è facile leggere le prediche di questo personaggio straordinario, tra l'altro mio compaesano, scritte in questo linguaggio tra il colto e il popolare ("duro come lo scardiccione [il cardo dei lanaioli] d'agosto" sembra un proverbio delle mie parti), ma qui il concetto è chiaro: una società rotta in due fazioni non può portare altro che sangue e morte. Fazioni e non idee, beninteso, ché la dialettica è sempre stata uno strumento di crescita pacifica tra le persone di senno. La fazione è invece l'eclisse della ragione: arrivi ad amare come te medesimo non tutti i tuoi consimili, ma solo quelli che sono della tua parte, odiando allo stesso modo la parte avversa sino ad arrivare a spazzarla via con la violenza. La storia, anche italiana, è piena di esempi del genere. Ma Bernardino è chiaro: questo atteggiamento è un peccato mortale. È un delitto contro Dio.
San Bernardino è un santo scomodo, per cui ci vuole un po' di coraggio a citarne le Prediche Volgari: in fondo nonostante che sia stato fatto "santo subito" è sempre stato un po' in odore di eresia per la sua ossessione quasi idolatrica per il monogramma di Cristo che usava al posto della Croce durante le sue prediche e inoltre, per molti storici, Bernardino sarebbe anche il teorico e l’iniziatore di quella che verrà poi chiamata la "caccia alle streghe". Non esageriamo. Bernardino era un predicatore particolarmente abile e di grande cultura, ma era anche un francescano osservante, intransigente con la società in cui viveva e predicava, nella prima metà del Quattrocento. Ed era intransigente anche con sé stesso. Una persona con pochi chiaroscuri nella sua religione e nelle sue prediche, insomma un uomo un po’ “fastidioso” secondo il metro di oggi, un fondamentalista che però riempiva le piazze e faceva modificare gli statuti comunali dopo la sua predicazione. Ma anche un uomo che conosceva bene la società in cui viveva, fatta di artigiani e mercanti, di popolo minuto e di poveri ai margini della società. Non predicava utopie irrealizzabili e divisive, ma piuttosto proponeva soluzioni predicando l’equità. Lasciava la politica ai politici, rendendo quindi a Cesare quello che era di Cesare, ma li avvertiva, proponeva, ammaestrava. Per questo, probabilmente, non fece la fine di Girolamo Savonarola.
Quella mattina del 1427, dopo la messa mattutina celebrata all’alba nella piazza del Campo di Siena – era passato il Ferragosto da poco più di una settimana – Bernardino iniziò una lunga predica contro le fazioni e le divisioni. E si rivolse alle donne, che erano riunite alla sua destra sotto il palchetto da predicatore, perché le sue parole facessero più presa: “O donna c’hai marito, o padre o fratello …”.
Bernardino aveva ed ha ragione. Quando si "tiene" per una parte si rinuncia alla critica e si trasforma tutto in tifo (come per per il calcio, il basket o una corsa di bighe non importa), usando lo stesso atteggiamento anche per le cose "sacre" come la libertà e la democrazia, si diventa "micidiali". Si può uccidere davvero, quando l’odio di parte supera l’intelletto. Magari uccidere “in figura”: basta rivoltare un libro. È comunque uccidere, annullare, violare. Lo spettacolo di una certa politica italiana basata su un guelfoghibellinismo mediatico e molto spesso su una vuota retorica della contrapposizione, ci dovrebbe riportare alla mente l’insegnamento bernardiniano. O donna …
Pentitevi.

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