Il "core"

Racconto fantastico

- Per lo Stato sono due milioni e mezzo, tasse escluse, ovviamente. -

Il giovane accennò a un sorriso. All’apparenza aveva attorno ai venticinque anni, castano, con la barba curata e i capelli che gli ricadevano sulle spalle. Indossava una camicia bianca piuttosto elegante, alla coreana, un paio di pantaloni neri e mocassini leggeri senza calze. Sedeva comodamente rilassato su una poltroncina stile impero davanti alla grande scrivania del Presidente. Accanto a lui il Generale, un uomo segaligno e olivastro che invece sedeva rigido e impettito su un’altra poltroncina identica alla precedente. 

- Lei sa che potremmo considerarlo rilevante per la sicurezza nazionale … - disse il Generale con voce severa.

- Certo. Ma non vedo cosa possiate ottenere, con la forza: il sistema è praticamente inattaccabile e in questo momento solo io ho una chiave -

- Lei sta scherzando. -

- No. Mi spiego meglio, Quello che sto vendendo è una applicazione, non il “core” del sistema. Sarebbe sciocco vendere integralmente un sistema così potente per questi pochi soldi e soprattutto a una sola persona o a un solo Ente. Per cui, se volete “espropriare” qualcosa dovete puntare al motore del sistema. E non credo che possiate farlo - 

Il Presidente guardò per un attimo il Generale che era al suo fianco: era diventato leggermente terreo. Il Presidente invece continuava a sorridere. Un siciliano imperturbabile.

- Non capisco: esiste un super-programma che genera quello che ci ha appena presentato? - chiese il Presidente.

- Non esattamente. Immaginiamoci che l'applicazione abbia al suo interno (o all'esterno tanto è lo stesso) un aggeggio, una chiave, una lampada d'Aladino, un apritisesamo, un “core” appunto che gli permetta di entrare dappertutto superando muri, serrature e quant'altro. Un qualcosa che sia la stessa materia di cui sono fatti i muri e i lucchetti, che se ne frega di qualunque sistema operativo perché è assieme uno e tutti i sistemi operativi. SIlenzioso, invisibile, non tracciabile. Grazie a questo aggeggio posso, per esempio, collegare insieme grappoli di milioni macchine per creare sistemi potentissimi da un zilione di zilioni di flap al secondo e in pochi secondi ottenere il risultato che voglio, per complesso che sia, e passare ad un'altra attività. Posso monitorare tutte le conversazioni, le lettere, le ricerche, anche le singole fotografie del singolo nipotino sul singolo cellulare di tutto il mondo e ricercare quello che voglio, in maniera virtualmente illimitata. Basta che ci siano macchine in rete. E tanta corrente per farle andare. Per ora.

Il generale era terreo. - Per ora? - ansimò

- Certo. Quanto credete che durerà tutta questa storia? Quanto petrolio abbiamo? Quanto potere diamo agli Emirati, agli USA e a tutti i produttori di petrolio, ma anche di uranio? Quando arriverà il conto dei danni ambientali prodotti dalle ecomafie per lo smaltimento di scorie radioattive o di veleni "ultimi" della produzione petrolifera? E poi i computer generano tanto caldo, dissipando entropicamente tantissima energia. Petrolio buttato via, foreste di milioni di anni fa sprecate per fondere i ghiacci artici. Però si può rimediare -.

- Alimentare ii computer con i pannelli solari? - azzardò il Presidente con un tono pazientemente rassegnato.

- No. Calcolare il sole e ricrearlo in miniatura - disse serio il giovane.

- Ma sarebbe come creare una bomba atomica! - mormorò il Generale.

- Non esattamente. E poi non una. Qualche miliardo, ma grandi come una attuale batteria del cellulare in grado di far viaggiare un'auto elettrica o far funzionare tutti gli elettrodomestici della casa. Ma anche, in dispositivi più grandi e altrettanto sicuri, far viaggiare i treni e fornire energia alle fabbriche. Insomma un'altra vita -.

- Lei sta sognando -.

- Per nulla. Ma questo non rientra negli argomenti che dovremmo discutere. Ah. generale, non si faccia venire idee di hackeraggio, spionaggio o simili, perché sarebbe come cercare di acchiappare un missile correndo a piedi nudi vestito di una pelle di leopardo e brandendo una clava. Anche perché io non sono il solo depositario del core. Il problema è che gli altri depositari non hanno la chiave d'inizio per poter capire il resto. Tra l’altro l’integrità della chiave è legata allo stato dei miei parametri vitali, per cui se a qualcuno venisse in mente di farmi uno scherzetto, un’ora dopo al massimo vedreste l'Armageddon. Chiaro? -

- Lei ci sta ricattando? -

- Eh, signor Presidente, lei mi fa troppo cattivo. Non siamo mica in un fumetto Marvel. Suvvia. Io vorrei davvero che tutto questo lo possedesse la sua Nazione, ma il problema è che c'è troppa gente che pensa di essere la unica e vera Nazione, insomma è un mondo pieno di Re Sole, e quindi sono certo che cadrebbe in brutte mani, magari mani mafiose o di qualche scervellato napoleone (con rispetto, Generale). No no. Due milioni (e mezzo) di euro e intanto avrete la prima applicazione. Poi, se vi comportate bene, piano piano avrete il resto, ovvero quello che resterà dalla vendita di nuove applicazioni ai privati. Nazionali. Anche perché i russi hanno già fatto offerte colossali e credo che abbiano spedito anche qualcuno dei loro Servizi a farmi fuori. Per questo ho inviato all'amico Presidente di tutte le Russie un avviso che conteneva le stesse parole che ho detto adesso a voi. In più, in contemporanea, è avvenuto un fermo assolutamente inspiegabile di un sottomarino nucleare russo nell'Artico, di un grande giornale nazionale a san Pietroburgo e di una centrale a carbone ai confini con la Georgia. Sorpresa. Ovviamente cinesi e americani hanno capito subito. Sono sicuro che tratteranno. Comunque sono due milioni e mezzo di euro: non è tanto, visto che non avete dovuto spendere nulla per crearlo...  -

- A proposito: sapete quanti sono i portatori di pacemaker collegato ad una rete mobile negli Stati Uniti? Un milione. Click, e il cuore accelera a duecento battiti poi a duecentocinquanta e poi si ferma. Controllabili uno per uno. E non dalla casa costruttrice, ma dal core del mio programma. Potremmo scegliere se far fuori prima le donne, i neri, gli ispanici oppure levarsi la soddisfazione di far schiattare per strada i nipotini di John Wayne… non mi guardate così. Non lo farei mai e poi mai, ovviamente, ma vi sto dicendo che in cattive mani sarebbe la fine di tutto -.

- E ringraziate il Signore che ci sono arrivato prima io. Per volontà divina, come si dice. Ah, nel frattempo, anche se qualcuno, per pura ipotesi riuscisse a rubare un’applicazione, non se ne farebbe di nulla: il mio sistema evolve e si modifica continuamente, creando nel contempo un sistema di neutralizzazione delle versioni precedenti che non possiedano uno speciale marchio, che come potete immaginare, non è copiabile perché è dinamico. Insomma anche se qualche malintenzionato ci provasse, si troverebbe la strada bloccata. Non bloccata come pensate voi, perché il core passa ogni genere di barriera digitale, come se fosse trasparente o proprio inesistente. Un altro tipo di blocco che non vi sto a spiegare per ovvi motivi. Anche perché finora questa lezioncina è stata in rispetto di lei, signor Presidente e della stima verso il signor Generale. Adesso però l’incontro è finito e l’applicazione vi costerà comunque due milioni e mezzo -.

Il giovane si alzò, sorridendo, e tese la mano al Presidente, che la strinse senza entusiasmo, poi al Generale che aveva ormai la faccia lunga come un formichiere, voltò loro le spalle e se ne andò.

- Sta barando. Non credo ad una sola parola di quel che dice - sussurrò il Generale

- Non lo so. Ma ho paura ad andare a vedere. -

- I nostri Servizi assicurano che non ha in mano niente e che in Russia non è successo proprio nulla di nulla. -

- Lei è davvero sicuro di quello che mi sta dicendo? -

- Sicurissimo. Le nostre informazioni sono sempre molto buone. -

- Allora facciamolo. -

- Speravo che lo dicesse, signor Presidente. -

Il Generale compose un numero sul cellulare. La risposta arrivò subito tramite un sms. Nel frattempo il numero chiamato risultava occupato. Il Generale ebbe un moto di stizza, poi lesse il messaggio che diceva: “Buona giornata, Generale. Il cecchino dei Carabinieri ha avuto l’ordine di tornarsene in caserma. Missione annullata. Il suo pacemaker serie KM1290Y00082L adesso è settato a 159 battiti al minuto. Tornerà a 72 battiti al minuto fra 1’ 56”. Messaggio generato automaticamente”.

Il Generale sbiancò, poi guardò il Presidente che aveva un’aria interrogativa. Fu allora che il Palazzo cadde nel buio. La TV di stato interruppe la normale programmazione e si mise a trasmettere, inspiegabilmente, l’elenco di tutti i capi mafiosi latitanti in Italia con la loro localizzazione gps in tempo reale. Passò poi ai conti esteri illegali di parlamentari, alti prelati e ufficiali dello Stato Maggiore della Difesa. La trasmissione andò avanti per qualche ora. Poi tutto tornò alla normalità. Il giorno dopo i giornali (nessuno escluso) parlarono di un’azione di un gruppo di hacker russi che volevano influenzare, con notizie false, l’esito parlamentare del nuovo decreto sulla sicurezza. Nessun giornale osò riportare che il Presidente aveva abbandonato il Palazzo e che risultava al momento irreperibile. Il Generale era stato ricoverato in ospedale per un attacco cardiaco che pareva comunque superato.   

Tre mesi dopo tutti i Paesi pagarono, adottarono le Applicazioni e il mondo lentamente cambiò in meglio: ognuno, nessuno escluso, sapeva di essere discretamente controllato e giudicato pubblicamente per le proprie azioni. Senza punizioni ovviamente… ma chissà. Nel dubbio ognuno svolgeva le proprie occupazioni con quel senso del dovere e, in fondo, con quel piacere dato dalla consapevolezza di non essere l’unico a contribuire al benessere proprio e di tutti. A tutti i livelli.  

Una notte, in un casolare sperduto tra le montagne, un vecchio eremita ormai quasi cieco ricevette, come ogni sera, la visita dell’Angelo di Dio per fare due chiacchiere. Erano seduti uno di fronte all’altro attorno ad un vecchio tavolo di quercia. Il vecchio, come ogni sera, aveva davanti a sé un boccale di legno con la sua tisana di fiori di tiglio e semi di finocchio. I due rimasero un attimo in silenzio e poi scoppiarono in una silenziosa e composta risata.

- Come infinite sono le strade di Dio… - mormorò alla fine il vecchio asciugandosi una lacrima spuntata all’angolo dell’occhio sinistro.

- Del “core”, vorrai dire. Se non fosse che lui è onnipotente e onnisciente, potremmo dire che è stata un’idea veramente geniale, la sua! -

E continuarono, sorridendo, a parlare di Luce.

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