Buon Natale!

Ci siamo distratti un attimo, ed è già Natale. Oddio, è da oltre un mese che in giro ci sono luci, babbinatale, commesse e commessi con le rennine in capo e così via. Hanno da poco tolto le zucche di Halloween e sono già pronti per le colombe di Pasqua, appena termina l’Epifania. Nel frattempo ci sono quelli che raccontano del Sol Invictus e delle radici pagane (magari celtiche che fa più fino) della festa del solstizio invernale, tra un fluire di ricette online di dolci delle nonne, sformati della tradizione vecchia e nuova, solite discussioni tra chi preferisce lo champagne al prosecco e chi invece beve Coca-Cola per lunga tradizione natalizia, quella che in fondo ha trasformato l’austero e benigno Agios Nikolaos in un goffo signore che dice “oh oh!” nella pubblicità di una fortunata bevanda di un farmacista americano. Tutto normale, tutto bene.

Una cosa manca, perlopiù: il presepio. Quello col bue e l’asinello, con la Madonna e san Giuseppe e, la notte di Natale, col bambinello appena nato. Magari con intorno i pastori, l’angioletto esultante con il cartiglio “Gloria in excelsis Deo” e la stella cometa appuntata sul vertice del tettino della capannuccia. E i re Magi da lontano, col cammello, con Baldassarre moro, vestito come un sultano immaginario.

Perché il Natale è questo. Ricordare un bambino della stirpe di David, nato in Bethlehem, città delle Giudea, destinato ad una vita dolorosa e straordinaria, portatore di un messaggio universale ancora attuale. Tutto qui: e non mi pare poi così poco.

Un sincero augurio di Buon Natale a tutti!

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